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Laghi di Antrona e Campliccioli

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Il Lago di Antrona è un lago molto giovane e fu creato da una frana che il 25 luglio 1642 chiuse lo sbocco naturale del torrente omonimo. Una massa rocciosa di diverse decine di milioni di metri cubi si staccò dalla Cima di Pozzuoli e piombò sul fondovalle della Valle Antrona travolgendo ed annientando tutto ciò che aveva trovato sul suo percorso. Un intero villaggio venne sepolto dai detriti e le poche case che si erano salvate furono sommerse dal lago che si andava formando a monte dell'accumulo che aveva ostruito il corso del torrente. Si narra che la polvere sollevata dal cataclisma sia giunta sino alle sponde del Lago Maggiore.

La Valle Antrona si trova in Piemonte, a ovest del lago Maggiore chiamato anche Verbano, e la si raggiunge percorrendo l'autostrada per Gravellona Toce, una derivazione della Milano Laghi che si ricongiunge con la Milano/Torino in direzione Alessandria. Le indicazioni riportano Arona come primo casello da oltrepassare e la strada costeggia per un certo tratto il lago, visibile negli scorci liberi da gallerie. All'uscita di Villadossola occorre seguire attentamente i cartelli "Valle Antrona" fino ad imboccare l'unica strada che risale la valle.

L'ingresso in Antrona Piana va fatto con prudenza tenendo il bivio sulla sinistra in direzione "Lago", proseguendo diritti si sale a Cheggio raggiungendo un altro lago, chiamato "dei Cavalli". La strada si snoda in mezzo al verde ed i primi massi dell'antica frana sono ben visibili all'interno della pineta secolare. A questo punto occorre definire quale tipo di escursione vogliamo effettuare, perché la zona si presta a diverse soluzioni. A ridosso del lago di Antrona esiste un parcheggio ed un bar ristorante con alloggio, da lì è possibile proseguire per l'impervia salita che conduce al Lago di Campliccioli oppure lasciare l'auto per una passeggiata attorno al lago di Antrona.

La nostra scelta è quella di descrivere l'itinerario più lungo in modo da inglobare tutte le tappe e i tragitti intermedi. Per far ciò ci fermeremo prima del lago usando come riferimento il ruscello che scorre nel folto della pineta, sulla destra, e attraversa la strada in prossimità di una curva. Sulla sinistra c'è uno slargo che può andare bene per lasciare l'auto. Guardandoci intorno possiamo vedere un cartello che illustra la zona e segna l'inizio del sentiero che sale verso la diga di Campliccioli. A pochi passi una lastra di ardesia ci permetterà di superare il ruscello portandoci in poche curve verso la salita. Il tempo di percorrenza previsto è di circa un'ora, il terreno si presenta a volte impervio e sassoso ma ben presto la vista diventa spettacolare perché sotto di noi, a sinistra, possiamo ammirare il lago in tutto il suo splendore. Se prima, dal bar, abbiamo ammirato la cascata che si getta dall'altro della roccia per una cinquantina di metri, ora ci troveremo proprio all'imbocco della stessa, nel punto in cui si raccoglie in una grande vasca di basalto. E' certamente il momento più bello della salita.

Il tragitto successivo ci porterà in vista della parete imponente che chiude da parte a parte la valle, prima meta della nostra escursione. Superata un'abitazione di servizio, ci troveremo proprio sul lato destro della diga e potremo scegliere se proseguire in direzione del tunnel fino alla Centrale Enel o attraversare lo sbarramento per ridiscendere verso Antrona. Se decidiamo di proseguire, dovremo oltrepassare il Tunnel e la Centrale per imboccare il sentiero che ci permetterà di effettuare il giro completo del lago di Campliccioli. Occorre prestare particolare attenzione al passaggio sul ponticello in cemento che attraversa uno degli affluenti del lago, proprio al di sotto della cascata, da lì il sentiero si dirama in vari percorsi tra cui la salita verso il lago di Camposecco ad oltre 2400 metri di quota.

Tenendoci sulla sinistra non possiamo sbagliare. La prima parte del percorso è al sole e priva di particolari bellezze paesaggistiche, ma appena il lago si restringe, il paesaggio cambia di nuovo.

Superate un piccolo raggruppamento di case abbandonate, ci troveremo a ridiscendere verso il bosco. Di fronte ci apparirà il corso sassoso di una lunga frana, i riferimenti gialli del sentiero sono nascosti sulle pietre a sinistra e l'inizio della deviazione non è perfettamente visibile dall'alto. In pochi minuti raggiungeremo il punto migliore dell'intero percorso dove potremo effettuare una sosta per il pranzo sulle sponde del ruscello che si immette nella parte più alta del lago di Campliccioli. Sul ciglio del torrente c'è uno spiazzo adatto allo scopo, la spiaggetta è proprio lì davanti e nei mesi estivi è possibile ridiscendere il corso del fiume per qualche tratto fino a raggiungere la spettacolare cascata che segna l'inizio del canyon.

Dopo la sosta, riprenderemo il cammino superando il ponte sospeso e seguiremo il sentiero di ritorno verso il lago, nel tratto più spettacolare dell'intero tragitto. La gola all'inizio è stretta ed alcuni passaggi si trovano a ridosso della parete rocciosa. Alla nostra sinistra potremo ammirare la cascata vista dall'alto nel suo suggestivo incastro tra le rocce lucide. Più avanti, il torrente si insinua in uno stretto canyon creando allettanti ma gelide piscine. Raggiungere il suo corso inferiore è un'impresa da lasciare agli esperti perché la discesa rappresenta un ostacolo insormontabile per chi non è abituato a prendersi qualche rischio.

Accontentatevi di scattare una serie di fotografie approfittando della vostra posizione sopraelevata, il risultato sarà certamente appagante per mostrare agli amici uno spaccato di natura che merita di essere immortalata. Raramente ho visto dei paesaggi così selvaggi e così accessibili a due passi dalle grandi città, il merito va alla cura degli uomini che hanno saputo mantenerli nel loro stato naturale pur realizzando la diga che ha di fatto creato il lago artificiale di Campliccioli.

Da questa parte del lago, il sentiero è molto bello da percorrere nonostante si accosti per un buon tratto al vecchio binario utilizzato per il trasporto dei tronchi. La vista d'insieme è stupenda e la sponda è abbellita dai larici che nella stagione autunnale si vestono dei lori tipici colori abbracciando tutte le tonalità del giallo.

Dopo una ventina di minuti, la vista della diga ci darà la certezza di aver compiuto l'intero perimetro di Campliccioli. Il ponticello di legno è l'ultimo tratto da percorrere sulle rotaie e ci porterà direttamente alla strada asfaltata usata dai mezzi ENEL per raggiungere la Centrale Idroelettrica.

La discesa verso Antrona comprende per un buon tratto quest'unica via. Occorre prestare molta attenzione al sentiero che si diparte alla sinistra della strada perché la segnalazione non è molto visibile e si rischia di ritornare alla base da un percorso molto più lungo. Non aspettatevi un cartello stradale, i segni colorati sono delle semplici pennellate su un sasso o su un tronco, quindi non lasciatevi distrarre dalla b bellezza dei posti e concentratevi sui dettagli appena indicati. Una volta imboccato finalmente il sentiero, avrete di nuovo la possibilità di rilassarvi. Ricordate che siamo sulla parete di fronte a quella che abbiamo usato per salire, per cui cercate di individuare i riferimenti su cui siete passati al mattino... un ottimo modo per creare il senso di orientamento necessario in montagna. La discesa è brusca e molto ripida, mette a dura prova caviglie e polpacci. Non lasciatevi prendere dalla fretta e ricordate che è molto più facile cadere in queste condizioni.

L'arrivo sul lato occidentale del lago di Antrona coincide con la fine delle fatiche. Se avete ulteriori energie, vi consiglio un'ultima passeggiata verso la sponda sinistra per ammirare le acque di scolo della diga superiore che formano un'altra spettacolare cascata tra le rocce. Dal 2013 è stata aggiunta una passerella che permette di effettuare il giro completo del lago di Antrona e passa proprio dietro la cascata.

Per ritornare all'auto dovete invece raggiungere il bar e seguire la strada asfaltata che scende verso l'abitato. Nella bella stagione, è possibile effettuare l'intero percorso in giornata, partendo al mattino, ma se volete visitare "a pezzi" la zona, è possibile raggiungere la diga di Campliccioli utilizzando la strada riservata ai mezzi ENEL e suddividere l'escursione in vari giorni.

Questa Escursione è adatta a tutti, vorrei però segnalarvi che l'intero percorso può essere faticoso per chi non è un buon camminatore. E' pur vero che al raggiungimento della diga è possibile ridiscendere senza effettuare il perimetro di Campliccioli, ma è meglio misurare le proprie forze per evitare di ritrovarsi in difficoltà.

 

Abel Wakaam

 

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